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Oggi vi porto al supermercato con me: ecco cosa guardo quando faccio la spesa

By 03:03 ,


La prima volta che sono andata a vivere da sola (ormai quasi dieci anni fa!) mi ricordo che la cosa che mi pesava di più, era proprio l'andare a fare la spesa (soprattutto perché il supermercato non era vicino a casa e prendere la metropolitana con le borse della spesa non era il massimo). Mi è sempre piaciuto cucinare, ma non andare al supermercato.

Distrutta dalla troppa spesa :-)
Poi, pian pianino ho cambiato idea in merito e anzi, adesso mi piace perchƩ lo trovo stimolante, appena entro in un supermercato mi si accende una specie di lampadina e inizio, guardando gli ingredienti, a pensare a nuove ricette da provare o vecchie da perfezionare.
Ecco a cosa sto attenta quando faccio la spesa e quali sono i fattori che mi fanno scegliere un prodotto invece di un altro:



Cibi confezionati: questo è un bel tema spinoso. C'è chi li demonizza come la causa di ogni male (e a volte non hanno tutti i torti), chi non potrebbe vivere senza e che anzi, si sente salvato da questo genere di cibo perché altrimenti sarebbe condannato a mangiare pasta in bianco per tutta la vita, e poi c'è chi, come me, si trova in una posizione di mezzo, che non li considera la versione commestibile di Darth Vader (ho dovuto cercare su Google come si scriveva perché non ho mai capito come si pronuncia, figurarsi scriverlo!), ma nemmeno l'unica soluzione per alimentarsi.

Diciamo che io penso che, come per tante cose nella vita, la soluzione stia nel mezzo. I cibi giĆ  pronti o industriali, a volte aiutano davvero tanto, soprattutto noi povere donnine che devono essere contemporaneamente donne lavoratrici e amorevoli angeli del focolare domestico.

Detto ciò, c'è da dire che in commercio ci sono un sacco di schifezze e se posso, cerco di evitare di comprare cose già pronte, anche perché, per quanto uno possa stare attento a leggere le etichette, non si ha mai la certezza di che cosa ci sia davvero dentro.

Ma partiamo con ordine: quando vado a fare la spesa ci sono quattro cose che guardo e che mi influenzano a decidere che cosa comprare e che cosa no; la prima in assoluto è la data di scadenza: mammà mi insegnò a guardarla con cura quando si comprano le cose e soprattutto ad usare il solito trucchetto: acquistare sempre la confezione in fondo, perché è quello con la data di scadenza più lontana.

Seconda cosa sono gli ingredienti: innanzitutto faccio una prima scrematura di massima eliminando tutti quei prodotti che contengono cose che iniziano con la E o di cui non capisco il significato, se gli ingredienti sono tutti potenzialmente reperibili da me, vuol dire che quell'alimento non contiene troppe schifezze e che quindi non dovrebbe fare troppo male.
Anche se devo dire che a volte, su alcune cose, faccio degli strappi alla regola (vedi le caramelle gommose dai colori fluo di cui vado ghiotta e che non contengono nulla di naturale, un mix di chimica e cose tossiche che le rendono però buonissime!!! c'è da dire che però non sono alla base della mia alimentazione...).

Cerco sempre di evitare anche i coloranti artificiali. Per fortuna in Italia anche i prodotti confezionati sono abbastanza "genuini", se si può evitare di metterci coloranti e conservanti vari è meglio. Cosa che però non succede in altri paesi, come per esempio negli Stati Uniti dove anzi, sembra che se non ci sono coloranti e schifezze varie dentro i cibi non possano andare bene (mi ricordo di aver visto che era stato messo del colorante in una torta al cioccolato!! Che se c'è una cosa dove proprio non mi sarei mai aspettata di vedere del colorante era proprio nel cioccolato!).

Inoltre cerco di prendere, dove possibile, prodotti biologici, almeno si presume che anche le materie prime non contengano troppe schifezze.

Il terzo fattore determinante nella scelta è il prezzo, ma non nel modo in cui valuto un acquisto di solito (quello che costa meno è mio!), no, bensì al contrario. Se una cosa costa troppo poco, non mi fido tanto a comprarla, vedi per esempio l'olio extravergine di oliva che non può costare sotto una certa cifra (vedi approfondimento cliccando qui) . Va bene risparmiare, io sono la prima a farlo, ma sulle cose che mangio, che entrano nel mio corpo e che mi rendono quella che sono (senza cibo non si va da nessuna parte), preferisco spendere qualcosina in più e magari risparmiare su qualcos'altro.
C'ĆØ da dire anche che un prezzo alto non vuol dire per forza qualitĆ , a volte ĆØ semplicemente dovuto ad un marchio, ma cercare di non scendere sotto a certe soglie, secondo me indica un certo tipo di qualitĆ .

Quarto ed ultimo aspetto è la provenienza. Preferisco prediligere prodotti italiani. Abbiamo la fortuna di vivere in una terra che ci offre delle cose favolose e buonissime, perché dover prendere cose che arrivano da chissà dove con conseguente inquinamento dovuto al trasporto? Se al supermercato vedo da una parte delle fragole che arrivano dalla Spagna e accanto delle altre che arrivano dall'Italia, io scelgo quelle che arrivano dall'Italia, anche se costano 2 Euro in più.

Questo discorso vale anche per la stagionalità degli alimenti. Io cerco sempre di rispettarla (anche qui, non sono una santa, per cui a volte sgarro, però in linea di massima cerco di seguirla abbastanza), anche perché noi viviamo ad una latitudine dove esistono le stagioni e il nostro organismo non ha bisogno d'estate, quando ci sono 30 gradi, delle stesse cose di quando è inverso e ce ne sono 5, per cui la frutta e la verdura di stagione è in grado di dare al nostro organismo quello di cui ha bisogno nel momento in cui ne ha bisogno (vedi ad esempio il pomodoro che è estivo ed ha una sostanza che aiuta ad abbassare leggermente la temperatura corporea, mentre gli agrumi sono ricchi di vitamina C che ci aiuta a non ammalarci proprio quando è più facile che accada).

Insomma, quando faccio la spesa, per quanto riesca, cerco di stare abbastanza attenta e di scegliere cose che mi facciano più' bene che male, perché alla fine, il tanto citato proverbio "Siamo ciò che mangiamo" è una sacrosanta verità.

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